Camorra, uccise il cugino che voleva “prendersi Miano”: chiesti 27 anni per Luigi Cutarelli, il killer di Genny

Niente ergastolo questa volta per  il giovane e spietato killer al servizio del boss ora pentito Carlo Lo Russo, ovvero Luigi Cutarelli. Colui che ha ucciso il giovane innocente del rione Sanità, Genny Cesarano, il boss Pierino Esposito, Pasquale Esposito e poi il cugino Francesco Sabatino, figlio del boss Ettore Sabatino (pure lui pentito) e che è stato per un lungo periodo il “proconsole” del clan Lo Russo a Secondigliano.  Il pm Henry John Woodcock ha chiesto per lui 27 anni di reclusione, 24 anni di carcere invece per il suo complice Antonio Buono, e 15 per il boss pentito Carlo Lo Russo. Viene esclusa l’aggravante della premeditazione ma si insiste sull’aggravante del fine camorristico. In aula era presente anche il padre della giovane vittima, il boss pentito Ettore Sabatino, rigorosamente  scortato da due uomini del servizio centrale di protezione  ha ascoltato la requisitoria del pubblico ministero. Un delitto efferato frutto della decisione del figlio di voler mettersi in proprio e “prendersi Miano” così come Salvatore “Tototriello” Scognamiglio ucciso qualche mese prima di lui. Ecco il racconto del macabro omicidio fatto alla dda dal boss pentito Carlo Lo Russo:

Il racconto di tale omicidio mi è stato poi fatto anche quando sono stato scarcerato, nei dettagli, dallo stesso Cutarelli Luigi il quale mi ha detto che ad ammazzare Sabatino Francesco a coltellate erano stati lui e Buono Antonio” dice il pentito. “Al riguardo Cutarelli Luigi entrò nei minimi particolari, raccontandomi che, quando lui aveva colpito con la prima coltellata Sabatino Francesco, dopo aver avuto con lo stesso una colluttazione, quest’ultimo gli aveva detto ‘proprio tu’. Sabatino e Cutarelli erano, infatti, parenti. E poi altri particolari agghiaccianti: “Mi disse inoltre che Sabatino Francesco “non voleva morire”, e che lui e Buono Antonio lo dovettero colpire con numerosissime coltellate”. Ma Carlo Lo Russo racconta anche che lo stesso killer gli mostrò dove era stato gettato il cadavere di Sabatino: “In una occasione in cui mi accompagnò in motorino al Policlinico dove era ricoverata la mia compagna- percorrendo la salita del Frullone mi fece vedere il punto preciso in cui lui e Buono Antonio buttarono il cadavere del Sabatino Francesco; si trattava di una delle ultime curve percorrendo la menzionata salita in direzione Policlinico”. E poi il movente del delitto che secondo Carlo Lo Russo non era legato al pentimento del padre della vittima, Ettore né alle defezioni che ci sarebbero state nella cosca, bensì al timore che Francesco Sabatino potesse avere ancora delle mire scissionistiche: “Cutarelli Luigi e ancora prima mio figlio Lellè, mi dissero che l’eliminazione di Sabatino Francesco fu determinata dalle mire scissionistiche di quest’ultimo, il quale, appunto, come aveva tentato di fare Scognamiglio Salvatore, si voleva separare dai lo Russo e ‘prendere in mano Miano’. Escludo che Sabatino Francesco è stato ucciso perché figlio del pentito Sabatino Ettore….”.

Nell’ottobre scorso è stato ammazzato un altro fratello di Francesco  Sabatino e figlio del pentito Ettore: a Chiaiano cadde sotto i colpi dei killer Domenico Sabatino  insieme con Salvatore Corrado. I due furono uccisi secondo gli investigatori nell’ambito della nuova faida scoppiata per il controllo degli affari illeciti tra Miano, Chiaiano, Piscinola, don Guanella, Mianella e Marianella con il vuoto di potere lasciato dal pentimento di massa dei Lo Russo, tra i Nappello e gli Stabile-Ferraro.

 

 


Articolo precedenteMigranti: salviniano inveisce a Palermo
Articolo successivoAdescava minori in chat con falsi profili femminili, arrestato dirigente sportivo