Droga dalla Spagna e riciclaggio nei ristoranti di Barcellona: coinvolti anche il falso medico stabiese e il diplomatico di Salerno

Ci sono anche il falso medico, il naturopata di Castellammare di Stabia, Sebastiano Lauritano e il suo amico Angelo Antonio Toriello. salernitano di nascita ma cittadino del mondo con la carica vice ambasciatore di Sao Tome’ e Principe, accreditato con questa carica di diplomatico presso l’Onu tra le 33 persone coinvolte nella maxi operazione di oggi che ha sgominato un ingente traffico di droga tra Napoli, Pisa, la Germania e  la Spagna. In particolare a Barcellona dove secondo la Direzionale Nazionale Antimafia la camorra napoletana attraverso suoi prestanomi stava riciclando i proventi del traffico di droga in ristoranti e pizzerie molto frequentate. Il falso medico Lauritano insieme con Toriello, secondo la Dna, millantando il loro status di presunti diplomatici, si erano dimostrati disponibili a facilitare l’ingresso della droga in Italia. Non a caso Lauritano, originario di Gragnano ma la sua famiglia era molto conosciuta a Castellammare dove il padre era uno stimato medico, si era trasferito a Castel Volturno, era stato arrestato il 23 febbraio scorso dalla Guardia di Finanza ai caselli di Napoli Nord con l’auto imbottita di 50 chilogrammi di marijuana e amnesia.  L’Indagine nasce a dicembre 2015 quando a Civitavecchia, grazie alla segnalazione degli organi di polizia spagnoli, vengono sequestrati quasi 400 chili di hashish diretti in Campania. Secondo le indagini spagnole la droga apparteneva ad un’organizzazione criminale riconducibile a Francesco D’Argenio, residente in Spagna, e dedita al traffico di droga e al reimpiego dei capitali nei settori della ristorazione, dell’import-export e del commercio di autoveicoli. Le indagini congiunte hanno poi consentito di accertare il coinvolgimento di due diverse organizzazioni criminali operanti in Italia e Spagna, legate ai clan camorristici. In Italia i provvedimenti di arresto e una ventina di perquisizioni sono stati eseguiti a Napoli, Giugliano, Castel Volturno, Roma e nelle province di Avellino, Bologna, Milano e Pescara. Nella citta’ abruzzese sono state inoltre sequestrate 3 aziende. L’Indagine nasce a dicembre 2015 quando a Civitavecchia, grazie alla segnalazione degli organi di polizia spagnoli, vengono sequestrati quasi 400 chili di hashish diretti in Campania.

(nella foto il diplomatico Angelo Antonio Toriello e Sebastiano Lauritano)

 


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