Sull’applicazione da quest’anno in serie A della VAR “siamo tutti ben predisposti. Spero che lo siano anche i dirigenti, gli allenatori, i calciatori ed i mezzi di informazione perche’ qui veramente si puo’ aprire una nuova finestra, quella del divertimento e dell’annullamento delle tensioni in un evento sportivo”. Lo ha detto il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, a margine di un incontro tenutosi oggi al Centro tecnico di Coverciano fra i vertici arbitrali e massimi dirigenti del calcio italiano. L’applicazione della VAR ha gia’ sollevato alcuni dubbi, come ha fatto nei giorni scorsi il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri: “Io non rispondo personalmente. Noi rispondiamo con i protocolli internazionali, poi ognuno, noi per primi, abbiamo preso visione e cognizione di quello che prevede questo protocollo, tutto il resto rimarra’ uguale. Dobbiamo semplicemente mettere in atto ancora una volta le regole e quello che ci fortifica da questo punto di vista e’ che oggi l’arbitro, che era gia’ bravo a livello nazionale, si puo’ avvalere di uno strumento che lo puo’ ancora aiutare a migliorare per far si che nessuno debba lamentarsi in una partita di calcio”. Sulla VAR, “noi ci stiamo lavorando da diverso tempo ed abbiamo fatto anche un grande lavoro perche’ – ha proseguito il presidente dell’Aia – siamo una delle prime tre nazioni al mondo che mettono in atto un progetto nel quale avevamo la possibilita’ di lavorarci a lungo e siamo riusciti ad anticiparlo di un anno”.
“Roberto Rosetti, che e’ un nostro associato per il momento prestato alla lega ha svolto un ottimo lavoro – ha aggiunto Nicchi – perche’, conoscendo il mondo arbitrale, ha fatto presto a capire quelle che sono le nostre esigenze, ha visitato alcune societa’ di serie A per fare il punto della situazione. Credo che dal punto di vista generale sono tutti cauti nell’esprimersi perche’ hanno capito che nessuno puo’ bleffare. Oggi, se io fossi un allenatore o un calciatore, mi preoccuperei molto di smettere di protestare e di fare falli cattivi che possono far male all’avversario perche’ non avrebbe senso farsi ammonire o espellere nel momento in cui gli errori saranno limitati al minimo”. Sulla possibilita’ che la Var possa aiutare a migliorare la cultura sportiva fra i tifosi, alla luce ad esempio di episodi come le minacce di morte nei confronti dell’arbitro Davide Massa, direttore di gara di Juventus-Milan della scorsa stagione: “Non sara’ la Var a far cambiare opinione a chi non e’ sportivo o e’ un folle. Noi andiamo avanti per la nostra strada perche’ certe cose non riguardano lo sport: ci faremo interpreti delle regole e dei comportamenti, e poi ci faremo anche rispettare perche’ oggi nessuno si puo’ piu’ permettere di mettere in dubbio l’operato di ragazzi splendidi, visto che ogni domenica undici arbitri vanno in giro per l’Italia a portare cultura. E’ arrivato il momento di fare un plauso a chi va in campo”.