Ragazza denuncia su Fb: “Mi hanno impedito di lavorare perché sono nera”

Cerreto Sannita. Chiede di lavorare in un ristorante di Pietraroja in provincia di Benevento ma viene cacciata perchè è nera. Il brutto episodio di razzismo è stato denunciato dalla protagonista su Facebook. Il video racconto social ha fatto già oltre 300mila visualizzazioni. Protagonista dello spiacevole episodio è Pasqualina De Simone, 19 anni. Il nome italianissimo tradisce le origini, nata da padre italiano e da madre nigeriana, Lina Simons (questo il nome utilizzato su Facebook) ha la pelle nera ed è per questo che i proprietari del ristorante Cusanelli di Pietraroja non hanno voluto accettarla per un lavoro nel loro locale. “Mi hanno impedito di lavorare perché sono nera” ha scritto raccontando quello che le è accaduto il 15 agosto scorso quando insieme alla sorella di 16 anni è andata a cercare lavoro dai Cusanelli. Un’amica di famiglia aveva indicato loro quel ristorante dove i proprietari avevano bisogno di aiuto in un giorno in cui nel piccolo centro del Sannio sarebbero stati tanti i turisti e i visitatori di passaggio che si recano nel parco regionale del Matese. Al loro arrivo ad accoglierle il proprietario del locale, Giovanni Cusanelli, che era pronto ad accoglierle e a farle lavorare. Ma a cacciarle in malo modo è stata la moglie dell’uomo. Lina racconta quello che è accaduto: “Il problema non è stato lui – ha scritto – ma la moglie. Ha visto mia sorella ed ha iniziato a fare delle facce strane e a urlare. Ancora peggio quando ha visto me, che sono total black. La signora era completamente impazzita, ha iniziato a buttare piatti in aria, a inveire contro il marito, contro di noi. Ha detto delle cose che non sono state carine e che non voglio ripetere perché mi abbasserei al suo livello. Sono abituata ad episodi del genere, il che non è che sia positivo perché queste cose non dovrebbero mai accadere. La cosa più brutta è stata vedere mia sorella piangere, soffrire per mano di questa gente, per colpa del razzismo. Nessuna scusa reggerebbe abbastanza. Non voglio parlare nè con i razzisti nè di razzisti. Vorrei solo che chi ha sale in zucca, chi non giudica dall’apparenza, chi ha rispetto per il prossimo, avesse la possibilità di trasmettere valori giusti. Queste situazioni sono inaccettabili. Volete davvero che vostro figlio domani non venga accettato perché è bianco, perché è nero, giallo o gay? La risposta la conoscete”. Il clamore della vicenda ha spinto i gestori del ristorante a chiarire e a scusarsi per un episodio che secondo Giovanni Cusanelli è stato ingigantito: “Non siamo razzisti e se abbiamo offeso qualcuno, chiediamo scusa – dice Cusanelli – . Il mio ristorante è sempre stato aperto a tutti, si è trattato semplicemente di competenze ed esperienza in considerazione di una giornata lavorativa particolarmente intensa dal punto di vista dell’affluenza. Il clamore che ne è conseguito ci ha letteralmente spiazzati». Non parla di razzismo neppure il sindaco di Pietraroja, Angelo Torrillo, che si ripromette di parlare con i protagonisti per capire cosa è accaduto. “Mi attengo a quanto è accaduto – ha detto Torrillo -. Non ho avuto la possibilità di approfondire con i diretti interessati, ma lo farò in tempi brevi. Pietraroja è una piccola realtà ma estremamente accogliente nei confronti di tutti, lo è sempre stata e lo sarà per sempre. Sono pronto ad incontrare Pasqualina, anzi, sicuramente avverrà, qualunque cosa sia accaduta andrà risolta nel rispetto delle sensibilità di tutti”.


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