Si è ripartiti esattamente da dove ci si era fermati a maggio: dalla solidità difensiva. Ebbene sì. Le cose, pur sapendo che sono passati appena i primi novanta minuti del campionato, non sembrano essere cambiate. Falso allarme, dunque, in Coppa Italia, dove i quattro gol incassati nel giro di una settimana tra Alessandria e Carpi avevano lasciato più di qualche perplessità. E invece in un colpo solo riecco le certezze. O almeno così si spera nello spogliatoio. Le stesse, comunque, che il tecnico granata aveva chiesto alla squadra alla vigilia del debutto. Per farlo ha continuato a puntare sullo zoccolo duro del suo reparto arretrato, riproponendo quegli interpreti che di fatto dovevano farsi perdonare dopo le disattenzioni inanellate in modo, forse, anche grossolano nella manifestazione tricolore. Gli stessi calciatori, per cui Vitale, Bernardini e Tuia, che nella passata stagione aveva iniziato a gettare le basi per la costruzione del muro difensivo: 26 furono i gol incassati in 26 partite, 11 le gare senza subire reti di cui 5 consecutive, questi i numeri dello scorso torneo da quando in panchina arrivò Bollini. Numeri che hanno ripreso un loro seguito dalla trasferta di sabato sera di Venezia dove i lavori per la costruzione del muro sono ripartiti immediatamente, con un Radunovic e Pucino in più. Loro le novità più importanti del 2017-18, che ora come ora sembrano dare le giuste garanzie all’intero reparto. Solo piccole eccezioni quindi, quasi obbligate. Perché del resto l’usato sicuro è qualcosa a cui Bollini non rinuncia mai. L’ha dimostrato in passato, l’ha confermato nel presente. Come? Anche con Della Rocca riproposto in cabina di regia: 30 presenze, 2 gol e qualche alto e basso di troppo nel suo primo anno vissuto con la maglia granata. Questo, però, non ha influito e non influisce sulla fiducia che Bollini ha nei suoi confronti. Difficile, infatti, pensare che possa essere un messaggio indiretto lanciato alla società. D’altro canto il calciomercato ha portato in dotazione della Salernitana varie alternative nel ruolo di playmaker, per di più tutte con caratteristiche ben differenti l’una dall’altra. Da Signorelli a Minala, fino ad arrivare a Ricci che per il momento però è schierato con insistenza da interno nel centrocampo a tre. E così ecco che le chiavi del reparto mediano sono rimaste a Della Rocca, un segnale che era già arrivato nel corso del pre-campionato.