“Giustizia per Antonio” era scritto su uno striscione apposto sulla litoranea di Torre del Greco, nel Napoletano. Giustizia che invocano anche i familiari e gli amici di Antonio Scafuri, il 23 enne morto all’ospedale Loreto Mare di Napoli dopo essere rimasto in attesa in ‘codice rosso’ per circa quattro ore prima di essere trasportato al nosocomio Pellegrini per un esame diagnostico. Ancora in corso le indagini della Procura di Napoli che ha iscritto nel registro degli indagati sette persone, tra medici, anestesisti, un radiologo e l’automobilista con il quale il 23enne aveva avuto un incidente stradale. Questa mattina nella chiesta di San Vincenzo Postiglione si sono celebrati i funerali del ragazzo, dopo che il pm ha rilasciato la salma. Ieri mattina si e’ svolta l’autopsia sul cadavere i cui esiti non saranno noti prima di novanta giorni, ma che da indiscrezioni non avrebbe sciolto i quesiti cruciali posti dai pm ai periti per l’accertemento delel responsabilita’ sul decesso del giovane. Secondo il padre di Antonio, che ha denunciato tutto ai carabinieri, il figlio sarebbe rimasto in attesa al pronto soccorso, poi in rianimazione e in chirurgia d’urgenza senza che nessuno lo trasportasse nell’altro ospedale napoletano. Quando il feretro e’ uscito dalla chiesa in una bara bianca, accanto c’erano amici di curva – Antonio era tifoso della squadra locale della Turris – che hanno acceso fumogeni e intonato cori.