Si erano immersi insieme nel mare di Ischia che, nonostante la differenza d’età, entrambi conoscevano bene. Dovevano esplorare una piccola grotta in località ‘Secca delle formiche’, dove l’acqua è profonda non più di venti metri ma, dopo essersi tuffati, non sono riemersi. Sono morti così Antonio Emanato, 44 anni, titolare di un diving center a Baia, frazione di Bacoli in provincia di Napoli, e Lara Scamardella, pocopiù di 13 anni, sua allieva e figlia di un noto commerciante anche lui di Bacoli e amico di Antonio. All’arrivo dei soccorsi per il maestro di sub e la ragazzina non c’è stato niente da fare. A chiamare la guardia costiera verso le 12 è stata una terza persona presente, anche lui del mestiere, notando che i tempi di risalita si erano allungati in modo anomalo rispetto alla capacità delle bombole d’ossigeno dei due. Intanto a riva parenti e conoscenti della piccola si erano accalcati per sollecitare i soccorsi. Il primo ad essere estratto dai vigili del fuoco è stato l’istruttore della scuola subacquea. E’ il comandante della guardia costiera di Ischia, tenente di vascello Alessio De Angelis, a ricostruire la dinamica dell’accaduto: “Solo i dati tecnici e gli accertamenti sulle attrezzature stabiliranno le cause del decesso. Al momento, stando alle testimonianze raccolte, parrebbe i due si siano introdotti in una cavità senza riuscire ad uscirne a causa della scarsa visibilità, dovuta alle movimentazioni di sedimenti sul fondale”. L’ipotesi è quindi che il fango abbia intrappolato i sub, ostruendo la visione mentre cercavano una via d’uscita, sino all’esaurimento delle bombole. “Da quello che risulta, l’allieva e il suo maestro erano partiti insieme dallo stesso punto – continua il comandante – e, verso le 12, una terza persona che era con loro, non vedendoli tornare in superficie, ha dato l’allarme”. Aggiunge De Angelis, affranto: “Presto servizio a Ischia da maggio 2015, e non è mai successo niente di simile”.