Camorra, il pentito: “Ecco come Accurso truffò Salvatore Di Lauro sull’agenzia di scommesse”

La storia degli esponenti della Vinella Grassi per come l’hanno raccontata i pentiti è ricca di episodi di tradimenti (da qui il nome di “Girati”) di truffe, di mancati pagamenti di partite di droga. Lo stesso ex reggente Antonio Accurso ‘ o puorco ha raccontato agli investigatori vari episodi del genere. Uno inedito invece è stato raccontato dal pentito Armando De Rosa, quello che chiamò in causa il calciatore Mario Balotelli, per la sua frequentazione a Scampia. Ebbene il collaboratore ha raccontato agli investigatori di come lui insieme con Antonio Accurso truffarono Salvatore Di Lauro “Terremoto” nell’affare di una agenzia di scommesse a Secondigliano. L’episodio è contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Laura De Stefano con la quale sono stati arrestati tre settimane fa lo stesso Salvatore Di Lauro, il suo fedelissimo Giovanni Cortese ‘o cavallaro e altri della Vinella-Grassi oltre a due finanzieri corrotti. Ha raccontato Armando De Rosa:

“…Luigi Aruta è rimasto fedele al clan Di lauro fino al 2007, per poi passare agli Amato-Pagano; quindi in questo periodo io ho continuato a svolgere il mio lavoro di galoppino a Melito, dove i miei amici Luigi Aruta, Salvatore Barbato il pinguino, Antonio Accurso fratello dì Umberto, si erano trasferiti criminalmente. Il Rione era quello della 219 di Melito, mentre ho interrotto i miei rapporti con i Di lauro, a partire da qualche mese dopo l ‘omicidio Pica e l’omicidio Cardillo, allorché chiusi un ‘attività lecita che avevo con Salvatore Di lauro ed .Antonio Accurso. Alle fine dell’estate del 2007 vennero da me Carlo Capasso, Salvatore Barbato detto Pinguino, Nunzio Talotti, e con loro chiarii di non essere più interessato nella agenzia di scommesse lecita. Salvatore Di Lauro aveva reperito i soldi investiti in questa attività che sì chiamava Star Price Italia, dalle attività di spaccio della piazza del Rione dei Fiori, Antonio Accurso, detto ‘o puorc, aveva tratto i soldi dalla piazza di spaccio della Vinella-Grassi… con Salvatore Di lauro ebbi contatti, Luigi Aruta e Salvatore Barbato mi presentarono Antonio Accurso, nipote di Salvatore Petriccione, grande scommettitore, anche sul calcio e sul tennis conoscendo una persona di Giugliano che accettava scommesse su tutti gli eventi sportivi, disse che voleva giocare in mano a me. Io sapevo che lui era della Vinella-Grassi, all’epoca sottogruppo dei Di Lauro nella zona omonima di Secondigliano. Poi Antonio Accurso, di comune accordo con Salvatore Di Lauro decise di aprire una agenzia poiché la Goldreax era clandestina. Decidiamo di fare una agenzia regolare  e la apriamo sotto l’insegna Star Price in Largo Macello, e me la intestano. Viene aperta nel 2006 e rimane aperta sino a che la Vinella Grassi non commette il duplice omicidio del 2007 ( quelli di Giuseppe PIca e Francesco Cardillo del 14 marzo del 2007 ndr). I patti erano che Accurso e Salvatore Di Lauro mettevano le stesse quote ed io avrei dovuto dividere i proventi tra loro. Dopo circa un mese Salvatore Di Lauro viene arrestato ed ai suoi referenti, Carlo Capasso e Mario Buono, che venivano da me per le sue quote. Ed io non sapevo come rispondere. Andai da Antonio Accurso e lui mi disse: di loro che stiamo perdendo. Seppi poi che Accurso non mandava i soldi a Salvatore Di Lauro e costui mi confidò che non mandava soldi a Di Lauro per ritorsione per il fatto che loro  avevano messo in quota sulla Vinella dieci soci non della famiglia Petriccione a cui apparteneva lui. Allora io propongo ad Antonio Accurso di intestare l’agenzia ad Immacolata Accurso. Cosa che avviene agli inizi del 2007, per dimostrare la mia estraneità dalla ripartizione agli utili. Un mese dopo il duplice omicidio Pica-Cardillosi presentò  Sergio Zaza a casa mia, per dirmi che Carlo Capasso mi voleva parlare. Mi disse: l’agenzia non apre più? Vuoi lavorare per noi? Là ci stanno i soldi di Salvatore Di Lauro detto cumpariello. Mi esortava dunque a riaprire e a recuperare da Accurso i 30mila euro che Di Lauro aveva investito. Accurso mi dice di lasciarli stare. Dico a Capasso inventandomi una scusa che non voglio più fare. Io proseguo con Antonio Accurso, sfruttavo ii canale con Giugliano, e proseguo …”.

Antonio Esposito

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(nella foto Antonio Accurso e Salvatore Di Lauro)

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