Scafati, il pentito Ridosso inchioda Aliberti sui legami con il clan Aquino-Annunziata

Scafati. Nuove accuse per il sindaco Pasquale Aliberti. La Procura deposita un’integrazione di 32 pagine al Tribunale del Riesame di Salerno che dovrà decidere sull’arresto del primo cittadino per scambio di voto. Il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro, ora punta sull’affaire del trasporto funebre, e sulle dichiarazioni del pentito Romolo Ridosso che secondo la Procura sono ‘coerenti e pienamente attendibili’.. L’affaire riguarda una delle società che operano nel settore delle Pompe Funebri: l’Eternità. Una ditta proveniente dalla vicina Boscoreale e, secondo la Dda, legata ad esponenti del clan Aquino-Annunziata, la potente cosca del vesuviano specializzata nel traffico di stupefacenti. La ditta sarebbe stata favorita da Aliberti a discapito della storica Impresa di Giulio Cesarano che opera nello stesso settore. Una storia a colpi di funerali che parte da lontano e già lambita da altre inchieste dell’antimafia. A parlare dell’affaire funebre, proprio Romolo Ridosso, che nelle sue dichiarazioni ha anche parlato di tangenti, screzi e avvicinamenti. A supportare le dichiarazioni del neo pentito anche un funzionario della Geset, la società di riscossione tributi, subentrata all’Acse. In questo caso, la contesa era sui manifesti funebri e sui tabelloni pubblicitari che l’impresa boschese avrebbe installato per la ‘pubblicità’ sul territorio. Secondo il dipendente, in quel caso, ci fu l’intervento di Giovanni Cozzolino – il factotum da ‘marciapiede’ del sindaco Pasquale Aliberti – che, presentandosi, presso la società chiese di non essere troppo ‘insistente’ con L’Eternità “perché l’impresa era sostanzialmente espressione della criminalità organizzata e pertanto tale mio attivismo nei confronti di detta impresa non era visto favorevolmente”. Un’intimidazione del portavoce del sindaco Aliberti per condizionare l’amministrazione pubblica e favorire le ingerenze della criminalità nella pubblica amministrazione. “Tanto da dover indurre un dirigente del settore competente a confessare una continuativa serie di omissioni di atti d’ufficio per assecondare gli ordini del sindaco Pasquale Aliberti volti a favorire inequivocabilmente esponente della criminalità organizzata attraverso la dazione di vantaggi di chiara natura e valenza patrimoniale in un settore, quelle delle onoranze funebri, storicamente governato da logiche camorristiche” scrive Montemurro nella sua integrazione.


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