Napoli: è un giovane di Pozzuoli il presunto assassino del trans sgozzato a Fuorigrotta. La protesta di Arcigay

Il trans, trovato cadavere nella notte, con un profondo taglio alla gola, nella sua auto, nel quartiere Fuorigrotta, sarebbe stato ucciso al culmine di una violenta lite. Il presunto omicida, fermato dopo poco, dalla polizia e’ un trentatreenne di Pozzuoli, incensurato, la cui posizione ora e’ al vaglio del pm che coordina le indagini. Al momento inquirente ed investigatori mantengono il piu’ stretto riserbo sul motivo della lite e sulla dinamica dell’accoltellamento che sarebbe avvenuto all’interno della Fiat 500, di colore bianco, di proprieta’ del trans, Salvatore PIscopo, di 63 anni, di via Galileo Ferraris. Da chiarire anche perche’ l’uomo, fermato, fosse in possesso del coltello, l’arma del delitto. Sulla vicenda è intervenuto anche il comitato porvinciale di Arcigay con una propria nota: “E’ di stamattina la notizia dell’ennesimo caso di cronaca nera che vede come vittima una trans. E’ accaduto a Fuorigrotta, in viale Giochi del Mediterraneo,- si legge nella nota- dove all’interno di una macchina è stato ritrovato il corpo di una trans con una ferita alla gola. Secondo le prime indiscrezioni, è stato fermato un ragazzo: non si esclude per ora nessuna pista tra cui quella di una rapina o di una lite al termine di una prestazione sessuale”. “Ennesima vittima per violenza perpetrata nei confronti delle persone transgender, oggi, compiuta a Napoli – commenta Daniela Lourdes Falanga, responsabile delle Politiche Trans di Arcigay Napoli – Una tra tante, e solo la fine di una condanna che generalmente tocca da sempre la comunità trans napoletana, tra le più importanti al mondo”. Diverse, infatti, rileva la nota, ”sono le violenze di genere che ogni giorno colpiscono le persone trans, vittime già condannate ai margini dallo stigma sociale: decine sono le persone transessuali abusate, costrette alla prostituzione, ad aggressioni fisiche e verbali, e nella maggior parte dei casi perfino ad una degenza non serena, quando dopo un dramma sfiorato tocca doversi curare in camere non appropriate”. “Napoli – conclude Falanga – prima di qualsiasi città europea è messa alla prova ancora una volta e diventano fondamentali quelle politiche di inclusione che prevedono azioni per contrastare il pregiudizio, case d’accoglienza pronte ad ospitare, nel caso di qualsiasi eventualità, donne e uomini trans, lavoro, scuola, formazione, servizi socio-sanitari dedicati”.

(nella foto i controlli della polizia sul luogo del delitto)


Articolo precedenteCastellammare. Politica: “I padroni del Pd tengono in pugno la città”
Articolo successivoNapoli: l’assassino del trans scoperto dalla mamma. E’ il 32enne Simone Castoro di Pozzuoli