Duplice omicidio del Cavone: la risposta all’uccisione di Carmine Lepre, fratello di Ciro ‘o sceriffo. Ora comandano le donne

Ci sarebbero due donne a capo del nuovo clan che domina gli affari criminali del Cavone, snodo centrale della camorra del centro di Napoli. Questa è la nuova svolta investigativa arrivata all’indomani dell’omicidio del boss Salvatore Esposito che è stato trucidato in un agguato avvenuto nel vicoletto delle Nocelle il 3 agosto scorso insieme con Ciro Marfè. Nello stesso agguato rimase ferito Pasquale Amodio. Sono due donne che comandano e che hanno cognomi importanti e sono imparentate tra loro e con i Lepre. l’ipotesi investigativa viene raccontata dal Roma in edicola che parla del ritorno potente  dei Lepre nel regno che fu loro per anni e anni fino a quando non furono scalzati proprio da Esposito con l’aiuto dei Festa a loro volta scissisi dagli Esposito.

Per gli investigatori il duplice omicidio di Esposito e Marfè è la risposta a quello di Carmine Lepre “Polpettone”, fratello del boss del cavone, Ciro Lepre “’o sceriffo”  ammazzato il 12 settembre del 2013. Tre anni per organizzare la vendetta che è arrivata implacabile. Il tribunale della camorra aveva deciso di eliminare Esposito e così è stato.

Quando fu organizzato l’omicidio di “Polpettone” fu conclamata la scissione all’interno dei Lepre. Da un parte il clan storico e dall’altra gli Esposito-Festa e proprio tra quest’ultimi c’erano i killer di Carmine Lepre. Al momento non ci sarebbero indagati nell’inchiesta sul clamoroso omicidio del 12 settembre del 2013 anche se si sospettava sin dal primo istante che ad ucciderlo fu proprio Salvatore Esposito. Un agguato compiuto all’angolo tra via Francesco Saverio Correra, il cuore del Cavone, e via Salvator Rosa a poche decine di metri da dove è stato ammazzato un mese fa Esposito. Carmine Lepre non pensava di essere nel mirino, ignorando probabilmente la nascita del nuovo gruppo di camorra già allora definito “Esposito-Festa” dagli investigatori, poi a loro volta scissisi. Da allora nella zona le armi avevano taciuto e questo faceva ipotizzare che era stato trovato un equilibrio negli ambienti di mala.

Ma ora ci sono le donne. Quelle che hanno comandato per anni in altri quartieri e che anche al Cavone hanno preso il sopravvento. Questo, ovviamente, subito dopo l’omicidio di Esposito che è stato in maniera macabra festeggiato con l’esplo- sione di fuochi d’artificio per ore al centro di piazza Mazzini e a piazza Dante. Adesso il nuovo clan delle due donne ha preso il sopravvento e pare addirittura che gli uomini che lavoravano per Esposito si siano messi subito in riga a spacciare a piazza Bellini e piazza Dante per i nuovi boss in gonnella. Lo sanno bene gli investigatori che hanno colto i primi cambiamenti nel giro di pochi giorni e lo sanno bene i malavitosi che hanno provato a prendersi la zona del Cavone dopo il delitto. Un “abboccamento” è arrivato dai Quartieri Spagnoli ma senza alcun successo. Stesso tentativo dal Vomero e medesimo risultato. Il Cavone resta del Cavone e le donne dettano legge in un quartiere che fino a pochi anni fa era retto da un uomo che avva come soprannome “sceriffo”: faceva il buono e il cattivo tempo. Adesso comandano le donne che gli appartengono. Come nelle migliori tradizioni di camorra.

(nella foto il luogo dell’omcidio di Salvatore Esposito a destra nel riquadro e da sinistra Ciro Lepre ‘o sceriffo e Carmine Lepre polpettone)

 

 

 


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