Ercolano: meno di 20 anni di carcere ai pusher del Mav

Pene lievi per i componenti della banda di spacciatori che operavano nei pressi del Mav di Ercolano. Il gup Alfonso Sabella nel processo che si è svolto con il rito abbreviato ha condannato Salvatore Infante, ritenuto dagli inquirenti il capo della gang e considerato vicino al clan Ascione-Papale, a sette anni sei mesi e venti giorni. Il pm Antonella Fratello della Dda di Napoli aveva chiesto venti anni di carcere. Francesco Zolfo invece è stato condannato a tre anni e sei mesi, rispetto alla richiesta di diciotto anni di reclusione. Giovanni Coppola è stato condannato a tre anni di carcere, mentre a due anni e quattro mesi Pasquale Formicola, due anni e due mesi per Michele Infante. Infine la pena più lieve è quella inflitta a Luciana Saracino già libera: otto mesi già scontati.

Le indagini dei carabinieri erano partite nel 2014  e grazie a una serie di intercettazioni si risciù a ricostruire oltre cinquanta episodi di spaccio di droga tra gli scavi e il Mav di Ercolano. A capo dell’organizzazione secondo gli inquirenti, vi erano Salvatore Infante – nipote di Giuseppe Infante, uomo del clan Birra , ucciso nel 2001 nell’ambito della sanguinosa faida di camorra – e Francesco, il quale insieme ad Infante oltre a gestire l’associazione si occupava della vendita della droga.
A fare da intermediario con i ri-ornitori della sostanza stupefacente a cui era affidato anche il compito di corriere, vi era Giovanni Coppola, mentre Michele Infante si occupava del recupero dei crediti dagli acquirenti oltre che dello spaccio. Pusher “semplice” era invece Pasquale Formicola.

 

(nella foto da sinistra Salvatore Infante, Francesco Zolfo, Giovanni Coppola, Pasquale Formicola, Michele Infante, Luciana Saracino )

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