Rimase ferita gravemente a seguito dell’esplosione di una bombola di gas nel suo appartamento in via Canalone il mese scorso: è morta giovedì sera al Centro Ustioni del Cardarelli la 90enne Concetta Ruggiero. La salma è stata trasferita a Medicina Legale del Secondo Policlinico dove sarà effettuato l’esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli. Deceduta per infarto, la novantenne aveva subito gravi ustioni a seguito dell’incendio causato dall’esplosione della bombola di gas secondo nuove testimonianze installata, forse, erroneamente la sera prima – nel suo appartamento lo scorso 25 marzo, ed era ancora ricoverata in attesa di specifici interventi.
L’autopsia chiarirà se la causa del decesso è legata all’incidente sulla cui origine indagano i carabinieri della tenenza di Ercolano guidati dal tenente Gianluca Candura e coordinati dal capitano Emanuele Corda. Non sono chiare ancora, infatti, la cause di quell’esplosione che alle 9 del mattino terrorizzò il quartiere a pochi passi da piazza Pugliano distruggendo totalmente l’appartamento della Ruggiero, al piano terra dell’antico palazzo in via Canalone 12, e danneggiando anche il primo piano. La signora si salvò miracolosamente perché liberata dalle macerie da due cittadini, un netturbino e un commerciante della zona, che non appena sentirono il boato entrarono nella sua casa e la portarono fuori prima dell’arrivo dei soccorsi. Poi la donna fu accompagnata al Cardarelli e furono evacuate tre famiglie per un totale di 9 persone, compresi anziani e bambini. Dopo qualche giorno, completati gli interventi di messa in sicurezza disposti dal Comune, alcuni inquilini sono rientrati nelle proprie case mentre sono rimasti off limits il primo piano e il piano terra. La 90enne ha combattuto tra la vita e la morte per 26 giorni fino a che il cuore non ha retto. «La prima cosa che ci ha chiesto non appena ha riaperto gli occhi ha detto il nipote Ciro Mauro è come stessero gli altri inquilini. Poi ci ha raccontato che la bombola di gas era stata installata la sera prima dello scoppio da un garzone del vicino fornitore. Ora bisogna che gli inquirenti facciano chiarezza sulle cause dell’esplosione e chi ha sbagliato deve pagare».